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Ciacci: “Test sierologici per tutti i lavoratori e chiarezza immediata per permettere alle aziende di organizzarsi in tempo per la ripartenza”

Il consigliere di Libera propone tra l’altro: bond di Stato, uso dei titoli di Bcsm per la liquidità, aiuti sulla Smac per la Cassa integrazione, piano per il turismo

Emergenza sanitaria Covid-19. A che punto siamo?
Parlando con tanti medici ed infermieri ci è stato riferito che si è presa maggior confidenza con la problematica: abbiamo a che fare con un virus totalmente nuovo che non si conosceva. C’è stato gradualmente un maggior lavoro di controllo alla fonte, una politica di test sierologici e tamponi a campioni di popolazione più ampia come noi abbiamo chiesto fin da subito, e si è individuata una terapia più efficace rispetto alle prime settimane. Tutto questo sta portando ad una riduzione dei casi acuti e ad una minore ospedalizzazione dei pazienti. Degli errori ci sono stati, da parte della gestione politica. Ma li analizzeremo a tempo debito.

L’Iss ha agito bene quindi secondo Lei?
Il messaggio che va dato in questo momento è di non abbassare la guardia e affermare con forza che in ambito sanitario chi ha lavorato in prima linea è stato e continua ad essere straordinario; il nostro ospedale ha retto, ha aumentato i posti in terapia intensiva, dai sei iniziali pre-Covid, e le continue critiche del sovradimensionamento dell’Iss spero possano essere accantonate definitivamente. Un conto sono gli sprechi, l’appropriatezza delle cure, su cui bisogna sempre lavorare, un conto è l’importanza e la centralità del nostro Istituto che va sempre salvaguardata nella sua universalità e gratuità.
Ora si dovrà tornare gradualmente alla normalità anche in Ospedale e poi mi consenta una proposta.

Prego.
Prima di tornare al lavoro ogni lavoratore deve venire sottoposto a test sierologico. Io per esempio, non ho mai avuto sintomi, ho avuto la fortuna, in quanto consigliere, di fare il test del sangue che hanno evidenziato una positività poi confermata dal tampone. Se non l’avessi fatto non l’avrei mai scoperto e avrei potuto contagiare altre persone in quanto asintomatico positivo.

A livello economico invece, in Italia si procede verso una riapertura graduale dal 4 maggio e con aiuti alle imprese e famiglie. Come giudica l’operato del Governo?
Il rischio è che il distanziamento ci sia anche fra Governo e la cittadinanza. Alle richieste legittime degli imprenditori, delle famiglie e dei cittadini che ci contattano tutti i giorni è stato risposto con decreti, circolari e ordinanze che hanno sostanzialmente copiato ciò che è stato fatto in Italia con meno sostegno reale a chi ha bisogno. Si è comprato tempo, con alcune proroghe di pagamenti, in attesa di una iniezione di liquidità che, nonostante gli annunci, non arriva.

In questo momento di emergenza tutti gli Stati, non solo San Marino, si stanno interrogando dove reperire liquidità e come sviluppare piani di supporto dell’economia. Voi che idee avete?
Sondare tutti i canali va sempre bene. In primis i contesti europei e gli organismi internazionali ma il punto è che servono risorse subito, immediatamente e non possiamo aspettare mesi. In questo senso abbiamo proposto di valutare l’emissione di titoli di stato riservati al risparmio nazionale, denominati “Buoni di solidarietà e rilancio” per reperire liquidità immediata, proteggere il risparmio nazionale, limitare il prestito estero. Potrebbero essere emissioni mensili, fino ad un importo totale da individuare, riservate esplicitamente a soggetti privati residenti in Repubblica, con risorse private rilevanti. Parola d’ordine: solidarietà per salvaguardare le nostre peculiarità e far ripartire più imprese possibili.
Inoltre, serve smobilizzare o mettere in garanzia immediatamente parte dei titoli che Banca Centrale detiene nel suo portafoglio investimenti, nei limiti della sua disponibilità, salvaguardando le sue funzioni tipiche.

Quindi liquidità subito e la fase 2 a livello economico come se la immagina?
Sono preoccupato, non lo nascondo. Il Governo non parla e non coinvolge. Nessun cittadino conosce cosa succederà dal 4 maggio in poi. C’è un rischio di emergenza democratica mentre adesso si dovrebbe ascoltare ogni contributo.
In questi giorni di isolamento mi confronto con tantissimi cittadini ed imprenditori per capire su cosa è successo e cosa succederà.
Le attività economiche chiedono di ripartire in sicurezza. Sono state sospese, per via del Covid-19 quasi 1500 licenze nel commercio, servizi e attività artigianali, non si può più stare a guardare solo ciò che fa l’Italia. Credo sia fondamentale, in primis, stabilire con precisione regole certe e con anticipo in modo tale da permettere agli operatori di avere il tempo necessario per organizzarsi con personale, fornitori e dispositivi di protezione.

Ripartenza in sicurezza le aziende chiedono questo ma quale sarà il futuro e la prospettiva per il nostro tessuto economico?
Le nostre attività sapranno, con spirito di iniziativa, riadattarsi: ne sono convinto. Pensate che, ad esempio, dall’inizio della pandemia anche a San Marino 194 aziende hanno siglato accordo di Smart working coinvolgendo 1300 lavoratori. Questo significa dinamismo, flessibilità, concretezza, capacità di saper comprendere le esigenze del mercato. I nostri operatori chiedono solo di poter essere messi nelle condizioni di riaprire.

Lei è da sempre molto attento alle politiche turistiche per il nostro Paese. Il rischio desertificazione in questo comparto è altissimo.
Il settore turistico è oggettivamente quello più in difficoltà, non c’è dubbio. Abbiamo 200 attività fra ristoranti e alberghi, 1500 posti letto e tanti operatori del settore del commercio che chiedono aiuto. Io penso si debba avviare una strategia apposita per il comparto turistico alberghiero che guardi agli aiuti immediati, come l’esenzione della tassa di licenza per tutto il 2020, congelamento di bollette e monofase e C.I.G., per chi la richiedete, pagata dallo Stato sulla SMaC, ma che sappia anche definire una visione futura coinvolgendo operatori ed associazioni.
La ridotta capacità di spesa e di monte ore ferie, il timore psicologico, la momentanea sospensione del turismo di massa cambierà radicalmente le dinamiche di questo comparto.
Il turismo guarderà più alla qualità, l’attenzione sarà data al territorio, all’enogastronomia, al benessere, alle piccole realtà di ospitalità. San Marino saprà cogliere l’occasione. Anche qui una proposta concreta: abbattiamo immediatamente la tassa sull’occupazione di suolo pubblico per tutto il 2020 e consentiamo alle nostre attività di lavorare, ampliare gli spazi ed evitare gli assembramenti.