A un mese esatto dall’esito elettorale che ha decretato i nuovi equilibri consiliari, decretando di fatto un vittoria schiacciante della democrazia cristiana, oltre alla piacevolissima sorpresa dei neo entrati Motus Liberi sugli scranni di Palazzo Pubblico, siamo arrivati finalmente all’ufficialità di quello che sarà il nuovo esecutivo di questa 30esima legislatura.
Un esecutivo
che merita la fiducia e va fatto assolutamente lavorare in santa pace, dato che
è ampiamente rappresentativo degli equilibri imposti dalla cittadinanza con il
voto che ha espresso. Una larghissima maggioranza che possa garantire quelle
riforme necessarie per risollevare il paese.
Farò qualche
veloce considerazione sul nuovo esecutivo che si andrà tra poco ad insediare.
Quando nel 2016 accusavate di aver escluso le quote rosa dal governo deve esservi sfuggito qualcosa nella trattativa di questo, come sicuramente deve esservi sfuggito qualcosa per quanto riguarda le incongruenze con quanto avete sempre sostenuto ed oggi fate finta di esservene dimenticati.
Qualcosina di
più mi sarei aspettato dalla Democrazia Cristiana che con l’espressione di ben
5 segretari di stato una donna poteva tranquillamente esprimerla.
Dopo aver
istituito la segreteria delle varie ed eventuali, potevate tirare fuori dal
cilindro qualche altra sorpresa, anche se devo dire che tra i consiglieri di
lungo corso Marco Gatti, Luca Beccari, Stefano Canti e Massimo Andrea Ugolini
avete espresso tutti nomi mai visti in congresso di Stato. Questo è sicuramente
un aspetto positivo.
Eppure avrei
visto benissimo una Francesca Civerchia alla sanità, ambito che la vede
assolutamente preparata provenendo da li, come sua Eccellenza Mariella Mularoni
perfetta nel ruolo di segretario agli interni, essendo donna delle istituzioni.
Ma devo dire che la furbizia proverbiale della D.C. è deflagrata in tutto il suo potenziale, scaricando a RETE le 2 segreterie che avranno l’onere di avviare le riforme della P.A. e delle pensioni, consegnando loro il compito di scontrarsi con associazioni datoriali e cittadinanza. Anche se effettivamente dopo i proclami in campagna elettorale, furbescamente è stata trascritta in maniera velata nel nuovo programma di governo targato democrazia cristiana.
A proposito
di RETE. Bene la rappresentatività, bene l’unica quota rosa, ma se posso
permettermi un consiglio, vi invito a modificare il vostro statuto interno. Nel
capitolo delle regole interne sotto a Elezione a Segretario di Stato, citate
testualmente: “I segretari di Stato di RETE saranno nominati attraverso
votazione interna non in base ai voti ottenuti alle elezioni ma in base alle
capacità e al curriculum vitae”.
A questo
punto, vi chiedo se in effetti i curriculum vitae dei 2 indicati, ovvero
Roberto Ciavatta ed Elena Tonnini fossero realmente i migliori, o perlomeno
migliori di quello ad esempio di Paolo Rondelli che sarebbe stato perfetto
dalla segreterie agli esteri con il suo background da ambasciatore fino alla
segreteria all’istruzione e cultura, essendone il miglior esponente credo di
tutta l’aula consigliare.
Ma credo che
la risposta la sappiamo già.
Altra
questione tirata in ballo nella scorsa sessione consigliare ovvero quella del
rinvio a giudizio dei 2 membri designati da RETE.
Da garantista quale sono non ho dubbi che le designazioni da voi indicate sono ampiamente legittimate in quanto fino al secondo grado di giudizio io vi riterrò ampiamente operativi e vi difenderò dagli attacchi, tuttavia mi sorge qualche dubbio sulla coerenza che in questo vostro percorso iniziato 7 anni vi ha fatto modificare il vostro livello di tolleranza su certe dinamiche.
Vi ricordo
che in passato avete invocato la ghigliottina semplicemente per indagini o
avvisi di garanzia, ora sembra che sia tutto lecito.
Altra questione
che mi crea qualche pensiero, devo essere sincero con voi. E badate bene,
questo non vuole essere un attacco alla persona, ma piuttosto al metodo con cui
avete impostato la vostra azione politica.
La legge 106
del 31 Luglio del 2009, ovvero la norma di disciplina per i pubblici
dipendenti, al capitolo quarto, articolo 29 (sospensione obbligatoria).
Cito
testualmente: “la sospensione cautelare dal servizio si applica al dipendente
che risulti aver ricevuto, per atto compiuto dal giudice nei suoi confronti a
San Marino o all’estero, formale contestazione:
- Di misfatto contro l’Amministrazione
Pubblica ci cui al capitolo IV del titolo IV del codice penale - Di misfatto per il quale sia prevista
una pena, restrittiva della libertà personale o di interdizione dai pubblici
uffici, non inferiore nel massimo ad un anno, da sola o congiunta, oppure in
alternativa a pena d’altra specie
Ora, e sono
particolarmente sincero in questo momento,
il futuro segretario di Stato Roberto Ciavatta, sospeso dalla pubblica
amministrazione perché rinviato a giudizio, può ricoprire un incarico che
riguarda pur sempre la pubblica amministrazione seppur si tratti di un allegato
F?
Non sarebbe
stato meglio per lui, per RETE e per tutto il paese aspettare la sentenza del
tribunale prima di ricoprire la carica di Segretario di Stato, esponendo tutto
il paese ad un eventuale scandalo qualora dovesse venire condannato?
Poi piccola
nota a margine. Nella distribuzione delle deleghe, proprio le pari opportunità?
È un po’ come mettere Dracula responsabile del laboratorio analisi.
Stessa
situazione per il futuro segretario di Stato Elena Tonnini. Ma mi chiedo
avevate 2 slot da occupare, proprio 2 rinviati a giudizio dovevate mettere?
Siete in 11, abbiate pazienza!!
Per quanto
riguarda la delega che occuperà la Tonnini in questo esecutivo, niente da dire
per carità, ma vi ricordo che in 7 anni che siete in consiglio, non avete mai
preso parte ad una cerimonia o ad un momento istituzionale.
Vi ricordo
che quando c’era il rito propiziatorio per l’elezione dei capitani reggenti vi
fermavate di sotto alla taverna a fare l’aperitivo invece di invocare
l’ispirazione del santo, e di ispirazione ne servirà effettivamente parecchia
visto che le prossime reggenze avranno come nominativi tutti gli scontenti che
non hanno avuto una segreteria.
È vero, avete
sempre sostenuto che finchè non si sarebbe fatta la reggenza di garanzia non
avreste partecipato.
Ma per
l’amor del cielo, non solo non acconsentirete mai ad istituirla in questa
legislatura, ma addirittura non concedete nemmeno un membro del collegio
garante all’opposizione!! Ma di cosa volete essere garanti??
Nel giro di
quasi un mese vi siete rimangiati definitivamente il vostro programma
costitutivo. Vi ricordate quando siete entrati in consiglio e parlavate di
turnover tra i vostri consiglieri?
È
incredibile di come si cambia per non morire.
Capitolo
NPR. Sono soddisfatto della scelta di Federico Pedini Amati come membro
dell’esecutivo. Se lo meritava e sono anche particolarmente soddisfatto che il veto
imposto da RETE su di lui sia stato superato. È sicuramente un segnale di distensione
della nuova maggioranza appena insediata che colgo favorevolmente. Anche perché
con i tutti i veti che vi siete messi tra di voi o che vi hanno imposto dalle
stanze che contano veramente c’è da perderci una giornata intera ad elencarli
tutti.
Spero solo
che il membro in quota PSD sia stato vagliato dalla direzione del partito come
prevedeva lo statuto.
Auguro
sinceramente un grosso in bocca al lupo al delegato di MOTUS LIBERI. Essere
catapultato dopo appena una seduta di consiglio grande e generale nel congresso
di stato non dev’essere semplice.
Per quello
che può contare il mio sostegno e anche quello di LIBERA non verrà mai a meno
ne per lui ne per tutti gli altri, qualora dimostrino di agire per il bene del
paese.
Purtroppo
non siete partiti bene e i presagi non sono dei migliori. I 2/3 che vi
garantiscono la maggioranza qualificata vi serviranno per scardinare tutte quelle
leggi che vi consentiranno di prendere pieno potere di tutti gli organi dello
stato.
Voi
parlavate nella scorsa legislatura di colpo di stato, ora voi state
apparecchiando la tavola per farlo veramente. Noi non tollereremo un
atteggiamento del genere che va minare gli equilibri dello stato e lo
combatteremo con tutte le forze che abbiamo.
Sicuramente
non con i manganelli come voleva fare qualcuno che adesso è in maggioranza.
Poveri noi.
Il mio
appello va al futuro segretario di Stato alla giustizia, persona di buon senso
e dalla predisposizione al dialogo, affinchè quello che è successo con la
nomina del collegio garante non succeda mai più.
Ma l’appello
lo rivolgo a tutti i futuri segretari di Stato affinchè possiate agire nella
giustizia e nell’equità sociale e non facendovi minacciare dalle mani lunghe
dei poteri forti.
Qualche piccolo
appunto sul programma di governo che avete depositato la scorsa settimana.
Ammiro la
caparbietà di come avete condotto le trattative, sicuramente partendo da posizioni
diametralmente opposte per quanto riguarda ad esempio la visione sulla politica
estera, per non parlare delle tematiche etiche che furbescamente avete omesso
di inserirle per non creare frizioni ancora prima di partire, anche se
fidatevi, ve li tireremo fuori tutti i temi etici e li voglio vedervi.
Un programma
di governo che giocoforza parte raffazzonato e che non poteva essere
diversamente, però consentitemi una piccola osservazione: vedere la cultura
come ultimo capoverso del vostro programma di governo è un insulto.
La cultura
soprattutto in tempi difficili come quello che stiamo passando deve essere al
primo posto di una politica che guarda con lungimiranza le future generazioni.
Ma capisco che eravate concentrati a come spartirvi il potere e ora con la bava
alla bocca state studiando le prossime mosse.
La parte che più mi inquieta è quella sul tribunale. Cito testualmente: “i conflitti e le divergenze all’interno del Tribunale dovranno essere risolti anche mediante interventi di riforma che ristabiliscano un’ordinata amministrazione della Giustizia con l’obiettivo di riaffermare la certezza del diritto e l’imparzialità dell’azione giudiziaria”. Vi state legittimando l’epurazione dell’attuale tribunale. Non solo è gravissimo, è delinquenziale!
Ma
permettermi un consiglio. Non fatevi trascinare dall’odio. L’odio porterà solo
scelte pessime, che vanno a cozzare con tutti i principi di democrazia che un
paese deve portare con se.
Ma la scelta
di istituire un governo delle opposizioni devo ammettere ahimè va in quella
direzione. Si salvi chi può.