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Nomina del Collegio Garante per la Costituzionalità delle norme, intervento di Michele Muratori

Sarà la mia
fede calcistica che mi predispone a dubitare sempre e comunque di chi arbitra
la partita.

Sarà la mia
ingenuità che probabilmente mi porta a farmi troppo spesso delle domande o
comunque delle riflessioni.

Ma questa nomina del collegio garante la ritengo una terribile forzatura, sicuramente non necessaria e oltremodo pericolosa per la deriva che state assumendo come nuova maggioranza appena insediata.

Ricordo che
la nomina del collegio garante, che poi è il massimo organo di controllo se
vogliamo, dell’operato, della linearità e trasparenza dell’azione politica, è
una nomina imprescindibile per salvaguardare quei principi di democrazia che un
paese che si vuole dimostrare civile deve portarsi appresso.

Ma perché
questa fretta di voler nominare a tutti i costi il nuovo collegio dopo che per
un anno e mezzo in ufficio di presidenza non se n’è mai discusso, o meglio, non
se n’è mai voluto discutere?

Perché prima
eravate in difficoltà ad esprimere un solo nominativo, al contrario della ex
maggioranza che invece l’aveva pronto e che per rispetto non lo ha mai
presentato, mentre adesso improvvisamente ne avete trovati 3, facendo un
indecoroso en plein dal retrogusto vagamente totalitarista?

Il motivo è
semplice. Lo sappiamo noi, lo sapete voi, ma forse non lo sa tutta la
cittadinanza che non segue con attenzione i lavori consigliari.

Il sospetto
è che la vostra, seppur velata, intenzione sia quella di mettere le mani sul
consiglio giudiziario plenario e di conseguenza sul tribunale.

Penso di non
dire niente di così trascendentale se affermassi che la sete di vendetta di chi
ora ricopre gli scranni della maggioranza, sta prepotentemente prendendo il
sopravvento sugli appelli alla condivisione e al dialogo, sbandierati giusto
l’altro ieri dal segretario Marco Gatti.

Ma andiamo
con ordine.

La mancata
presa d’atto e la sua conseguente pantomima che ci portiamo dietro ancora dalla
scorsa legislatura, ha causato in chi adesso è in maggioranza, ma allora era
all’opposizione, lo spauracchio di vedere l’ingresso di 2 giudici d’appello,
che evidentemente non vi erano e non vi sono graditi, all’interno di un
consiglio giudiziario plenario potenzialmente sbilanciato verso una fazione del
tribunale, quella che ovviamente è osteggiata dalla nuova maggioranza.

A proposito
di autonomia della magistratura.

Ma se me lo
consentite, vorrei chiarire un concetto sacrosanto prima di addentrarmi nella
discussione.

Dall’interessante
dibattito della scorsa seduta consigliare dove emergeva una chiara distinzione
tra giudici buoni e giudici cattivi, chiarirò la mia posizione, che poi auspico
sia della stragrande maggioranza di quest’aula: i giudici buoni sono quelli che
fanno il loro lavoro, i giudici cattivi (se mai ce ne fossero) sono quelli che
non fanno il loro lavoro.

I giudici
buoni non sono quelli che fanno sentenze che a me piacciono.

I giudici
cattivi (se ma ce ne fossero) non sono quelli che fanno sentenze che a me non
piacciano.

Un concetto
talmente banale che ogni tanto è giusto ricordarlo, visto che dallo scorso
dibattito ho sentito esprimere dei concetti terribili riguardanti la
magistratura.

Ma come non
ho condiviso alcuni passaggi dello scorso esecutivo dove si era intervenuti in
maniera piuttosto ruvida su uno dei poteri dello stato, allo stesso modo non
condivido l’intervento che state mettendo in atto in questa fase.

Dico forse
una bugia se dicessi che qualcuno potrebbe pensare che i membri del collegio
garante che forzatamente volete sottoporre al gradimento dell’aula dall’alto
dei vostri 2/3, avranno il compito di impugnare il ricorso per conflitto di
attribuzioni dei giudici d’appello Caprioli e Brunelli?

Dico forse
una bugia se dicessi che qualcuno potrebbe pensare che la vostra malcelata
volontà è quella di annullare il bando dei 2 nuovi giudici d’appello perché il
loro ingresso nel consiglio giudiziario plenario sposterebbe gli equilibri e
vedrebbe il vostro tentativo di prendere possesso del tribunale, sicuramente
non più agevole come pensavate?

Dico forse
una bugia se dicessi che qualcuno potrebbe pensare che uno dei membri che
forzatamente volete inserire è anche lo stesso che rappresentava la scorsa
opposizione nel contenzioso per la nomina dell’attuale dirigente Guzzetta?

E che quindi
in qualche modo si è già esposto pubblicamente, rappresentando una fazione ben
nota a tutti.

Ve lo chiedo
sinceramente. Perché volete sottoporre degli stimati professionisti come quelli
che avete proposto a queste doverose critiche ed osservazioni?

Ma poi
perché i prossimi membri del collegio garante li vorrete condividere anche con
le opposizioni (parole vostre nell’ufficio di presidenza), dando a loro (a noi)
la possibilità di esprimerli, e questi invece li volete scegliere solo voi?

Capisco
anche che di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno, ma fare
nominare i futuri garanti a noi non mi rincuora affatto, piuttosto mi preoccupa
il perché non ci deve essere un membro indicato dall’opposizione in questo
trio.

Come ho gia
detto in apertura, la nomina del nuovo collegio garante era giacente li da un
po’,  mi sembra che non si siano mai
avanzate candidature nella scorsa legislatura, ora al primo ufficio di
presidenza vi presentate con il filotto precostituito?

Perché non
avete neppure voluto ascoltare il nome che la forza politica che rappresento
voleva proporvi?

Inoltre mi
preme sottolineare che anche se fosse composta di un solo consigliere,
dall’alto dei 2/3 che voi rappresentate non è eticamente corretto fare mambassa
in questo organismo perché è sacrosanta e imprescindibile la componente
minoritaria rappresentante di chi non è al governo.

Facciamo un
passo indietro.

Correva
l’anno 2018 e nella seduta di aprile del consiglio d’Europa, l’attuale
segretario di Stato Marco Gatti sottopose all’attenzione del presidente
dell’assemblea Michele Nicoletti, la sua preoccupazione per la questione del
tribunale, denunciando timori sull’autonomia della magistratura.

Sono curioso
di sapere se ora chi rappresenterà la maggioranza nel Consiglio d’Europa, ha lo
stesso coraggio o perlomeno la stessa coerenza di spiegare che cosa sta
succedendo a casa nostra e di come si vuole sovvertire un principio di
democrazia basilare.

Ma se me lo
permettete vorrei darvi un consiglio, poi chiaramente siete liberi di farne
quello che volete.

Non commettete
lo stesso errore di metodo che ha commesso Adesso.sm nella scorsa legislatura,
intervenendo a muso duro a governo appena insediato.

Questo vi
obbligherà a giocare tutto il resto della legislatura sulla difensiva fagocitando
tutte le vostre risorse per dirimere queste delicate questioni.

Anche se
avete una maggioranza di 2/3 e siete ampiamente rappresentativi all’interno
dell’aula, quindi anche per quanto riguarda le riforme, semmai vorrete farle,
avrete una forza che dal dopoguerra, governo straordinario escluso, non si è
mai vista.

Approfittate
di questa potenza di fuoco per fare tutto quello che non si è mai riuscito a
fare, ma non usatela per inutili forzature all’inizio del vostro percorso, che
hanno la inevitabile conseguenza di erigere barricate tra noi a voi che non
servono a nessuno.

Il mio appello lo rivolgo al Segretario appena insediato Massimo Andrea Ugolini del quale ho già sottolineato il mio apprezzamento nello scorso dibattito, affinchè possa monitorare queste dinamiche e combatterle assieme a chi fa del dialogo il proprio cavallo di battaglia, e non un cavallo di troia per rabbonire un’opposizione, o una parte di opposizione che fa del dialogo e soprattutto dell’ascolto il caposaldo del suo credo politico.